Le prime notizie documentate risalgono al 1568, poiché la chiesa viene menzionata nei resoconti della visita pastorale del vescovo di Chieti. Il titolo ai Santi medici Cosma e Damiano fa supporre un’origine più antica dell’edificio, il quale, pur trovandosi fuori dall’antico circuito murario del primo insediamento, risale con molta probabilità all’epoca altomedievale.
Nel 1737 la chiesa subì numerosi rimaneggiamenti, come appare dall’epigrafe dedicatoria sul portale principale.
L’edificio presenta un buono stato di conservazione sia strutturalmente sia per ciò che riguarda il trattamento delle superfici interne, le quali sono state recentemente dipinte con colori molto accesi e talvolta ad imitazione di materiali pregiati.
L’esterno, ad esclusione del portale e dalla parte bassa delle paraste, è interamente rivestito di intonaco recentemente restaurato e dipinto.
La facciata della chiesa presenta al centro un fronte di tempio tetrastilo ottenuto addossando alla parete 4 paraste ioniche e una trabeazione orizzontale molto aggettante, che nasconde il basso timpano. Al centro un portale architravato dal tipico timpano spezzato di gusto tardo barocco, unico elemento in pietra dell’intera facciata.
Le navate laterali sono illuminate da due finestre rettangolari e da due oculi in asse con le stesse, mancano, invece i portali laterali. L’interno mostra una rivisitazione barocca delle superfici. Un ordine architettonico di paraste doriche con fusto azzurro e capitelli dorati, inquadra gli archi tra le navate e sorregge un trabeazione dorica, con triglifi e metope, che segue, senza interruzione, l’intero perimetro della navata centrale e dell’abside. La copertura è ottenuta con volte a vela con affreschi di forma circolare, separati dagli archi trasversali in asse con le paraste sottostanti.
L’abside è coperto da una calotta emisferica poggiante su pennacchi. L’ambiente interno è illuminato da aperture rettangolari realizzate sul cornicione della navata centrale al di sopra delle navate laterali.